“Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo?”

Commento al Vangelo di Domenica 21 Maggio 2023

Notizia pubblicata il 20/05/2023

Questa espressione degli Angeli che sembra quasi un rimprovero rivolto ai discepoli suscita la mia invidia. A noi oggi potrebbero forse dire "Uomini perché guardate così sempre alla terra...." Tornare a guardare il cielo potrebbe essere una buona cosa, ci aiuterebbe a relativizzare un po’ le questioni dell’oggi, che ora come in passato preoccupano il nostro cuore, pesano sulle nostre spalle.
Questo rimprovero è anche in realtà un richiamare i discepoli al comando preciso e insistente del Signore che dice: “fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato”. (Mt 28, 19)
Gesù dice: fate discepoli, cioè aiutateli ad entrare, non solo in una conoscenza di concetto, ma in rapporto con me, in confidenza con me. Questa confidenza non è un fatto semplicemente intimo, anzi io penso che oggi si parli fin troppo di intimità con Dio, quasi che fosse una dimensione così privata che rischia poi di non avere una risonanza nella vita.
Il rapporto con Cristo ha a che fare con la vita, con la quotidianità, con le relazioni familiari, nel luogo di lavoro che sia il mestiere o lo studio... Cristo lo incontriamo nella condivisione
reale e vera della vita con le persone che abbiamo vicino, è presente nelle nostre case, sul luogo di lavoro, ogni qual volta due o tre sono riuniti nel mio nome; nell’incontro con chi chiede l’elemosina, ma che sia un incontro, non un gesto affrettato, nella riconoscenza con la quale lo sposo guarda negli occhi la sua sposa magari dopo 10 anni di matrimonio (immaginate dopo 15, 20, 25, 40 ecc...che sguardo!) e riconosci in quello sguardo lo stupore
condiviso per ciò che avete fatto insieme con l’aiuto e la benedizione di Dio, che è appunto presente nella vostra vita.

Dice Gesù ed è una promessa: “Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. (Mt 28,20)
Allora alla domanda perché state a guardare in alto potremmo rispondere: perché il nostro cuore è colmo di riconoscenza ed è per questo che potremmo dire che il guardare in alto, e il testimoniare il Vangelo, la Fede, il Cristo Risorto, in realtà sono la stessa cosa.

Don Giuseppe