Commento al Vangelo di Domenica 28 Maggio 2023
Notizia pubblicata il 27/05/2023

“Pace” è la prima parola che il Signore Risorto rivolge alla comunità dei discepoli. Essa delinea il nucleo di quella salvezza che il Maestro, lungo il suo cammino, diceva di voler offrire ad
ogni uomo e ad ogni donna.
Pace. Il cuore sobbalza, agitato di mille emozioni: un sussulto di speranza e di entusiasmo, un certo senso di disillusione o di amarezza, il riaffacciarsi di odi e di antichi rancori che sembrano espellere dall’orizzonte anche solo il suono «pace». La mente segue
in rincorsa la “fuga” dei sentimenti: che tipo di pace il Signore Gesù intende offrire? Che dimensioni della mia vita è in grado di abbracciare e sopportare? Solo il mio piccolo mondo interiore o qualcosa di più?
La pace che Gesù dona è la condizione tipica dell’uomo che cammina nella certezza di essere personalmente inserito in una storia di salvezza, condotta da Dio stesso e che ha come fine, già certo e stabilito, l’accoglienza e la trasfigurazione dell’intera storia e di tutto il cosmo nella comunione d’amore che è la Trinità.
Tutta la storia, tutto il cosmo, inclusa la mia storia, così com'è, compreso il mio cosmo, che di ordinato a ben poco nasce immediatamente una domanda: come far sì che questa coscienza non rimanga dato solo teorico?
Oggi, solennità di Pentecoste, ci è suggerito di frequentare strade spirituali, cioè strade imbevute di Spirito Santo in modo che Egli sia in grado di raggiungere e riattivare la nostra memoria dormiente e la nostra stanca speranza.
La strada dell’amicizia con il Signore Gesù, la strada missionaria, la strada della riconciliazione.
Don Luigi