Commento al Vangelo di Domenica 2 Luglio 2023
Notizia pubblicata il 02/07/2023

Un Dio che pretende di essere amato più di padre e madre, più
di figli e fratelli, che sembra andare contro le leggi del cuore. Ma la
fede per essere autentica deve conservare un nucleo sovversivo e
scandaloso, il «morso del più», un andare controcorrente e oltre rispetto
alla logica umana. Non è degno di me. Per tre volte rimbalza dalla
pagina questa affermazione dura del Vangelo. Ma chi è degno del
Signore? Nessuno, perché il suo è amore incondizionato, amore che
anticipa, senza clausole. Un amore così non si merita, si accoglie. Chi
avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà! Perdere la vita
per causa mia non significa affrontare il martirio. Una vita si perde
come si spende un tesoro: investendola, spendendola per una
causa grande.
Il vero dramma per ogni persona umana è non avere niente,
non avere nessuno per cui valga la pena mettere in gioco o spendere la
propria vita. Chi avrà perduto, troverà. Noi possediamo veramente solo
ciò che abbiamo donato ad altri, come la donna di Sunem della Prima
Lettura, che dona al profeta Eliseo piccole porzioni di vita, piccole cose:
un letto, un tavolo, una sedia, una lampada e riceverà in cambio una
vita intera, un figlio. E la capacità di amare di più.
A noi, forse spaventati dalle esigenze di Cristo,
dall’impegno di dare la vita, di avere una causa che valga più di
noi stessi, Gesù aggiunge una frase dolcissima: chi avrà dato
anche solo un bicchiere d’acqua fresca, non perderà la sua
ricompensa.
Il dare tutta la vita o anche solo una piccola cosa, la croce
e il bicchiere d’acqua sono i due estremi di uno stesso
movimento: dare qualcosa, un po’, tutto, perché nel Vangelo il
verbo amare si traduce sempre con il verbo dare: Dio ha tanto
amato il mondo da dare suo Figlio. Non c’è amore più grande
che dare la vita! Un bicchiere d’acqua, dice Gesù, un gesto così
piccolo che anche l’ultimo di noi, anche il più povero può
permettersi. E tuttavia un gesto non banale, un gesto vivo,
significato da quell’aggettivo che Gesù aggiunge, così
evangelico e fragrante: acqua fresca.
Dare la vita, dare un bicchiere d’acqua fresca, ecco la
stupenda pedagogia di Cristo. Un bicchiere d’acqua fresca se
dato con tutto il cuore ha dentro la Croce. Nulla è troppo
piccolo per il Signore, perché ogni gesto compiuto con tutto il
cuore ci avvicina all’assoluto di Dio.
Padre Ermes Ronchi