Commento al Vangelo di Domenica 11 Giugno 2023
Notizia pubblicata il 10/06/2023

Potremmo dire che questa festa ci fa contemplare il dono che fin dall’inizio della Creazione era nel cuore di Dio per ogni uomo. Quella creatura creata a immagine e somiglianza di Dio (Cfr. Genesi) si trova qui di fronte ad un invito: quello di essere una cosa sola con Dio e con i fratelli. Di questo ci parla la liturgia di oggi quando San Paolo ci dice che poiché partecipiamo di un unico pane siamo un solo corpo (Cfr 1 Cor 10, 16-17).
Questa festa ci ricorda come la vita cristiana sia una chiamata a vivere una profonda unità con Dio e con i fratelli, il rapporto con gli altri non ci allontana da Dio. Purtroppo oggi si ricerca una certa intimità pensando che in fondo il modo per incontrare Dio richieda un assoluto raccoglimento, un luogo asettico, un tempo perfetto, una coincidenza di condizioni che ordinariamente non appartengo alla nostra quotidianità e così non solo ci giustifichiamo ma rischiamo di ritenere Dio ingiusto perchè in qualche modo ci costringe ad una vita impossibile.
Gesù ci ha donato il suo corpo e il suo sangue perché attraverso il corpo e il sangue noi potessimo vivere in unione con Lui nelle cose della nostra vita: affetti, relazioni, sacrifici, lavoro, gioie, studio, sofferenze, avversità, doni inaspettati ... tutto possiamo vivere uniti a Lui: chi mangia di me, vivrà per me.
Non è un atto di invadenza, non è una costrizione, ma Gesù ci svela in questo il desiderio iniziale di Dio: che fossimo con lui una cosa sola!
Fratelli in Cristo, una cosa sola con Il Padre e lo Spirito. Amen Alleluia!
Don Giuseppe