Commento al Vangelo per la solennità dei Defunti 2 Novembre 2021
Notizia pubblicata il 29/10/2021

Nel cuore di ogni uomo c’è un’aspirazione alla vita, a una vita vera, felice, a una vita che sia eterna. Contemporaneamente sperimentiamo la malattia, la morte, il limite che colpisce il corpo, la mente, lo spirito. Un’esperienza inevitabile che può portare in alcuni momenti allo sconforto. Sentiamo in noi questo intimo contrasto, tra il desiderio di vita e la paura della morte, contrasto che non è facile da sostenere.
Gesù, offrendoci la sua amicizia, ci rassicura, ci dona una speranza certa. Ci dice che è possibile vivere già da ora la vita eterna, cioè una vita che ha in sé la forza e la luce di Dio. Dio si è fatto uomo per insegnarci a vivere pienamente, per aiutarci a portare l’intimo contrasto che ci accompagna, offrendoci la forza dalla sua amicizia. ‘Chi vede il Figlio e crede in Lui, ha la vita e io lo risusciterò’. Vedere e credere in Gesù, conoscerlo e entrare nel suo cuore, respirare la sua Parola e nutrirci dell’Eucarestia, farci curare dalla sua Misericordia: questa comunione con Lui è il luogo in cui pregustare una vita vera.
Così riprendiamo speranza e forza nel cammino, impariamo ad abbandonarci e a consegnare tutto nelle Sue mani, in una fiducia piena, nella certezza che Lui, vincitore della morte, ci darà la forza di affrontare le nostre difficoltà; Lui, che ha vinto il peccato, redimerà il nostro cuore e ci renderà capaci di trasformare tutto nell’amore.
don Pietro