Commento al Vangelo di Domenica 16 Aprile 2023
Notizia pubblicata il 15/04/2023

“Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto”. Le parole di Gesù interrogano in maniera singolare e ci pongono, forse per l’ennesima volta, davanti alla vertigine della fede.
E’ facile che sorgano molteplici interrogativi: è possibile credere senza vedere? E' una dinamica umana, ragionevole? Come è possibile affidare la propria vita a quel Cristo che, troppo spesso, non si sperimenta come presenza vivente, concreta e vicina? Quel Cristo che oggi, probabilmente, non irromperà nella mia stanza gonfia di delusione per stare con me e per donare una possibilità nuova? Che, di fronte alla mia protesta tanto simile a quella di Tommaso, non offrirà alle mie mani la verità del suo costato squarciato e delle sue piaghe aperte.
Dov’è, allora, un luogo dove poter incontrare Gesù vivente, per affidarsi a Lui e riconoscerlo mio Signore e mio Dio? La comunità credente, il popolo generato dall’amore di Cristo ed unito a Lui. In essa è infatti è donata la possibilità di sperimentare la consistenza di una vita nuova, splendente di una bellezza inattesa, una vita che continuamente rimanda alla sua condizione di possibilità, al suo fondamento: l’amore del Padre, per mezzo di Cristo, nello Spirito («ricevete lo Spirito Santo»).
Il vangelo non si limita però ad indicare la Chiesa quale lo spazio dove è possibile intuire la verità del fondamento, ma anche come il portale da dove esso si avvicina a noi (“come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi”) e che permette a tutti di attingevi (“a coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati”).
Don Luigi