“Anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui”

Commento al Vangelo di Domenica 14 Maggio 2023

Notizia pubblicata il 14/05/2023

Filippo inizia a predicare che Gesù è risorto e succede qualcosa di inaudito, la gente si converte, gli crede. Come può essere? Basta una parola perché si converta un’intera regione. La parola di Filippo è particolarmente efficace, autorevole, perché è accompagnata da segni: indemoniati, paralitici e storpi vengono guariti e si diffonde grande gioia in quella città. La parola di Filippo, il suo annuncio di salvezza è credibile perché veritiera, converte perché accompagnata da segni.
“Date ragione della speranza che è in voi” dice Pietro. È la nostra missione. La nostra fede, la nostra vita devono accendere una domanda in coloro che incontriamo: perché? Cosa ci sta sotto? La vita è uguale per tutti, ci sono gioie, fatiche, la morte un giorno arriverà per credenti e non credenti, la speranza però è ben diversa, le ragioni del vivere sono ben diverse.
Siamo chiamati a vivere nella verità. La verità è la volontà del Signore sulla nostra vita. Essa deve essere sopratutto, perché, come testimonia Pietro, è ciò che ci libera dal peccato e dalla morte e ci “riconduce a Dio”. Essa sorge dal sacrificio d’amore che Gesù fa di sé per salvarci, per averci per sempre con sé, per aprirci le porte della comunione d’amore con il Padre. È questa verità che ci rende liberi, riconoscerci amati di un amore che è disposto a morire.
La ragione del nostro credere è testimoniare l’incontro con Lui, la ragione del nostro credere è la conversione del cuore. Cosa significa? Un cambiamento reale di vita può sorgere solamente se ci lasciamo conquistare da Cristo, se il nostro cuore inizia a sentire come il cuore di Cristo. È questa la condizione che Gesù indica per osservare i suoi comandamenti: “se mi amate”.
La nostra fede non può ridursi all’osservanza vuota di certe pratiche, di certi servizi, il cuore del nostro credere deve essere il nostro rapporto con Lui. Questa è la prima cosa che deve interessarci, è l’unica cosa che conta, perché da qui sorge tutto il resto. Da dove può venire il carisma di Filippo, di Pietro, di Paolo? Dal loro rapporto con Cristo.

don Francesco