Natale con i tuoi

Auguri di Buon Natale a tutti!

Notizia pubblicata il 27/12/2023

«Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi». È un detto che spesso sentiamo nei pressi delle festività del Natale e della Pasqua. Posto che non è scontato avere qualcuno con cui fare festa, e che attorno a noi, nei nostri paesi e palazzi abitano persone che vivono un’esistenza poverissima dal punto di vista relazionale, possiamo andare ancora più a fondo: domandarci non solo con chi festeggiare, ma quale sia il senso della festa e che cosa serva per fare festa. Oramai nella nostra cultura stanno infatti scomparendo i segni della Natività di Gesù, e se spariscono vuol dire che a qualcuno interessa che sia così.

Un giorno cercavo on line un modello per un volantino che avesse come soggetto la Natività. Niente da fare. In compenso un pullulare di renne, Babbi Natale, alberi di Natale, panettoni, pupazzi di neve (anche se oramai non nevica quasi più), ma Gesù no! È vero che l’origine remota di Babbo Natale è legata alla vicenda di san Nicola, come è vero che se scaviamo ai piedi dell’albero di Natale scopriamo un intreccio di tradizioni non solo pagane, ma anche cristiane.

Qual è, allora, il motivo e quali sono gli “ingredienti” necessari per la festa del Natale?

Il motivo, lo dice la parola, è la nascita di Gesù a Betlemme! Si insiste tanto, già nell’antico Testamento, sul valore di fare memoria delle opere di Dio, di non dimenticare e così custodire nel cuore non solo la riconoscenza, ma il rapporto stesso con Lui. Riguardo agli “ingredienti” penso che, prima di tutto il resto, sia essenziale condividere la festa. Senza fratelli e sorelle una festa, qualsiasi festa, si svuota di sapore. Emerge uno degli aspetti fondamentali della vita cristiana: è vita di una comunità. Quando il re del Vangelo si trovò senza invitati mandò i servi a chiamare tutti coloro che avrebbero trovato sulle strade o nelle piazze! (cfr. Mt 22, 9-10).

Nel fare memoria quest’anno non possiamo non ricordare anche il dolore e la sofferenza della guerra nella terra dove nacque il Figlio di Dio, come anche in tanti altri luoghi del mondo. Siamo invitati a chiedere a Dio il dono della pace per noi e per tutti i popoli!

Le guerre e le violenze i drammi che ogni popolo vive, e che la cronaca ogni giorno ci mette davanti, richiamano, in forma di contrasto, il senso della vita di Gesù: Egli si è offerto, facendo sua la sofferenza degli uomini. Noi contempliamo nel Presepio il Natale di Gesù, ma sullo sfondo vediamo la Croce, cioè il compimento del dono della vita di Cristo per noi, perché il male fosse vinto. Leggiamo il giorno di Natale: “veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo… ma le tenebre non l’hanno vinta” (Cfr. Gv 1, 1-18).

Facciamo allora memoria del giorno o, meglio, della notte in cui, come cantava Sant’Alfonso Maria dei Liguori nel 1754, in lingua napoletana:

“Quanno nascette Ninno a Bettlemme

Era notte e pareva miezo juorno.

Maje le Stelle - lustre e belle

Se vedetteno accossí:

E a chiù lucente

Jette a chiammà li Magge 'a ll'Uriente.”

[Quando nacque il Bambino a Betlemme

Era notte e sembrava mezzogiorno.

Mai le Stelle luccicanti e belle

Si videro così:

E la più lucente

andò a chiamare i Magi ad Oriente].

Facciamo memoria perché essa è essenziale per non perdere di vista chi siamo, facciamo memoria perché è un’esigenza profonda del cuore ringraziare per il dono della Vita di Gesù. Per noi cristiani questo è il motivo della gioia e della festa, per noi è un‘esigenza interiore: non possiamo tacere, non possiamo comprimere la gioia, non possiamo fare finta di niente! E allora ben vengano i segni natalizi del presepio, inventato da San Francesco d’Assisi 800 anni fa! Accendiamo le luci che ci ricordano la Luce di quella notte, prepariamo l’albero di Natale, facciamolo insieme, o unendo le forze: penso a chi anziano o solo sia tentato di vivere il Natale in solitudine.

A Natale, come del resto ogni domenica, ci troveremo alla S. Messa perché lì facciamo memoria della vita donata da Gesù a noi: “Fate questo in memoria di me!” (Cfr. Lc 22,19). La sua vita salva la nostra vita, ci salva dal pensare che la fede sia una scelta privata: questa gioia sarà di tutto il popolo, dicono gli angeli ai pastori! (Cfr. Lc 2, 10).

“S'arrevotaje 'nsomma tutt'o Munno,

Lu cielo, 'a terra, 'o mare, e tutt'i gente.

Chi dormeva - se senteva

'N pietto 'o core pazzeà

Pe la priezza;

E se sonnava pace e contentezza.”

[Si rivoltò insomma tutto il Mondo,

Il cielo, la terra, il mare, e tutte le genti.

Chi dormiva si sentiva

Nel petto il cuore saltare

Per l'allegria;

E si sognava pace e contentezza].

Don Giuseppe